Forse in pochi conoscono la sindrome del cuore spezzato, una patologia che si manifesta con tutti i sintomi tipici e molto simili a quelli di un attacco cardiaco. Ora, secondo i dati di uno studio riportati sul New England Journal of Medicine, è emerso che la sindrome del cuore spezzato colpirebbe non soltanto quando muore un parente, ma può manifestarsi anche quando si vive la perdita del proprio cane o del proprio animale domestico in generale.
Il caso della donna texana colpita dalla sindrome del cuore spezzato
Gli studi sulla questione sono stati iniziati in seguito al caso di una donna texana di 62 anni, che, dopo pochi giorni dalla morte del proprio cane, si è risvegliata con un forte dolore al petto. Tutti i suoi sintomi facevano pensare ad un infarto. La donna si è recata all’ospedale per sottoporsi a degli esami di urgenza, che hanno rivelato la mancanza di un attacco cardiaco in corso. Per i medici si trattava di cardiomiopatia di Takotsubo, una sindrome del tutto simile ad un infarto e che è scatenata da eventi drammatici, come per esempio la morte di un familiare. Secondo le dichiarazioni della paziente, tutto sarebbe seguito alla morte del proprio cane, che l’ha veramente colpita.
Lo stress per la morte di un essere umano caro
Sono stati compiuti diversi studi sull’argomento e tutti hanno rivelato che sintomi di questo genere si possono manifestare in seguito allo stress, da cui sarebbero affetti sia chi deve assistere un congiunto sia chi si ritrova ad accudire un cane o un gatto malati. In entrambe le situazioni, si sarebbe sottoposti ad uno stress acuto in grado di provocare molti danni alla salute.
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