Ad Udine un bambino è stato escluso dalla squadra di pallanuoto perché non ha fatto il vaccino antitetanico. Il medico sportivo ha deciso di non rilasciargli l’idoneità. Il bambino di 8 anni, quindi, non ha potuto prendere parte al suo sport preferito ed è stato escluso dall’attività agonistica. La vicenda è destinata a suscitare polemiche sulla base di ciò che stabilisce la legge per la vaccinazione antitetanica obbligatoria anche per gli sportivi iscritti al Coni.
Le dichiarazioni del medico
Alessandro Colò è il medico che si è rifiutato di riconoscere l’idoneità al bambino di Udine. Il dottore ha spiegato di essersi molto dispiaciuto, anche perché il bambino è scoppiato a piangere. Ha dichiarato di essersi attenuto alla legge. Secondo la legge 292 del 5 marzo 1963, gli sportivi iscritti al Coni devono presentare l’elenco delle vaccinazioni fatte, compresa quella antitetanica, per poter ottenere l’idoneità fisica e partecipare così alle attività agonistiche.
La famiglia del bambino potrà fare ricorso
La famiglia del bambino avrà 30 giorni di tempo per presentare ricorso alla commissione regionale, che è costituita alla direzione centrale salute e protezione sociale di Trieste. Il bambino, prima della decisione definitiva, può frequentare la piscina, ma non avrà la possibilità di allenarsi. La responsabile della piscina si dichiara sorpresa dalla vicenda.
Foto ok-salute.it